sabato 2 luglio 2016

zappatori senza padrone

Nell’aprile del 1977 due ragazzi, fanno un sopralluogo a Ca’ Pian Baruzzoli, detta anche ‘Pianbaruccioli’ e poi soprannominata "Pianba"
La storia di Pian Baruccioli è nata come un’avventura: volevamo tornare alla terra, fare gli  agricoltori  [...]  Per  vivere,  mica  per guadagnarci!  Andammo  così  a  vivere  in  mezzo  alla   natura, in posti anche molto isolati. Ci piaceva stare là, lontano, anche dover fare molta  strada  a  piedi  per  i  sentieri  per  arrivare  in  cima  al  monte,  godersi  la  vista  e  poi  scendere. 
Lo facevamo forse proprio perché era difficile e anche perché eravamo giovani.  [...] Non  capivo proprio che senso avesse fare come gli altri. Non capivo, cercavo sempre esperienze  diverse. Tornavamo alla terra perché eravamo convinti che dato che la gente nasce da lì,  questo fosse il modo migliore per poter vivere, ognuno col proprio orto, la propria terra. ‘Un  giorno saremo in tanti’, si pensava.
[da "L’Acquacheta: breve storia di un territorio ai margini dell’urbanesimo" di Alessandro Mengozzi, SCIENZE DEL TERRITORIO 1/2013 pag. 417 (pdf)]


"Da Piazza Navona agli Appennini, dagli Appennini a Piazza Navona”- cronaca, storia, documentazione, testimonianza, immagino della dantesca valle dell’Acquacheta a cura del collettivo “Zappatori senza padroni G. Winstanley” della cui lettura devo ringraziare Marcello Baraghini, mitico editore di Stampa Alternativa.

1977, Aprile. Arrivano Rino e Gianbardo a visitare Pian Baruzzoli. Le case sono circondate sino alle soglie da sterpi, ortiche e rovi. All’interno, al primo piano, qualcuno si è portato via un intero camino. I tetti sono disastrati, le tracce di umido denotano infiltrazioni di acqua. Una delle poche stanze abitabili è completamente nera di fumo; è stata usata per far seccare le castagne. La sorgente ed il relativo serbatoio (il “pozzo”) è otturato ed all’interno si trova una pecora morta (…)


 Maggio. Arrivano Jerri, Vitalino e Massimo reduci dall’ennesimo tentativo di comune agricola vicino a Modigliana. Ci si da fare per allargare lo spazio abitabile, si raccoglie legna secca, si inizia a costruire uno steccato intorno ai due orti in quanto Jerri porta con se la capra “Cipollina”, che sin da piccola lo segue come un cagnolino. Si accelerano i tempi e pur in ritardo si semina tutto il possibile. Il lavoro è duro, la terra è bassa; e si deve anche fare dell’artigianato per rimediare i soldi necessari per l’alimentazione e le zappe. Si progetta di costruire letti di legno e nel frattempo si portano sù per l’Arrabbiata alcuni materassi. L’entusiasmo è grande, come quando ci si mette a dissodare terre vergini(…)

Giugno-Luglio. Arrivano Ulisse, Adria no, Maurizio e Franchino da una comune vicino Vercelli (…)

Nel 1982 un gruppo di giovani, molti di essi sono lombardi, emiliani e veneti, si spostano a La Greta. Hanno qualche anno in meno dei primi. Il rudere viene risistemato; dapprima la occupano e verso la fine degli anni novanta la casa viene acquistata dalla coppia che  ancor oggi rimane nel fondo. Dal nucleo originario, dopo la prima fase pionieristica, si creano coppie, si formano nuovi nuclei che gradualmente si spostano in case più vicine al paese; così come è avvenuto a Pianba. La posizione della Greta orienta i suoi abitanti verso San Godenzo e la frazione di Castagneto. ... 

Nel 1985, nella piana dei Romiti, viene organizzato un Rainbow gathering internazionale, una festa-raduno en plein air di diversi giorni; in quelle occasioni ci sono varie attività, alcune anche di confronto creativo; alcuni abitanti ne escono con l’intento di costituire l’associazione “Arcobaleno per l’Acquacheta” che, dal 1986, si propone il ripopolamento della valle secondo i principi della tutela della natura, la divulgazione di pratiche e tecniche ecologiche e l’educazione ambientale. Vogliono promuovere intese con gli enti locali per iniziative culturali ed eco-turistiche. [da "L’Acquacheta ..." cit.]

Due Decreti del 23 dicembre 2004 cancellano dal registro delle imprese quindici società cooperative della provincia di Forli-Cesena ... fra queste la “Cooperativa zappatori senza padroni G. Winstanley – Società cooperativa a r.l.” di Portico e San Benedetto"  [da Rassegna di provvedimenti di interesse agricolo-ambientale-previdenziale-fiscale pubblicati sulla Gazzetta ufficiale n 4 del 7 gennaio 2005 - qui]

linkografia utile:

Gli Zappatori dell’Acquacheta

I semi dell’Acquacheta

I semi dell’Acquacheta, parte II

I semi dell’Acquacheta parte III

I semi dell’Acquacheta, parte IV

I semi dell’Acquacheta, parte V

Alla ricerca del “popolo degli elfi”

Trent’anni dopo all’Acquacheta


Elfi si diventa, Elfi si rimane


Biscotti detto Gianni 

Coi teepee in piazza

Cosa sono i Rainbow Gatherings?