venerdì 17 giugno 2016

ALTRI MONDI

In Italia sono circa un decimo dei sei milioni di titolari di azienda gli imprenditori extracomunitari. 
I dati provengono da uno studio di Unioncamere-Infocamere sui dati del registro delle imprese.
La quota più rilevante (il 63%) è costituita da titolari di imprese individuali, la forma giuridica più semplice e ancora la più diffusa - anche tra gli italiani - per operare sul mercato.

Quasi 142.000 ricoprono invece una carica di amministratore. Le donne rappresentano il 25% degli imprenditori extracomunitari. Solo l'8% del totale ha meno di 30 anni. Sono quasi 600.000 le persone nate al di fuori dell'Unione europea titolari di un'impresa in Italia (568.749), per quasi due terzi (il 63%) a capo di un'impresa individuale.

Il settore nel quale la presenza è più forte è il commercio con circa 200.000 imprenditori mentre altri 98.000 sono impegnati nelle costruzioni.

Quasi la metà del totale (280.000 persone) ha la propria attività nel Centro Nord (123.000 nella sola Lombardia).

I più rappresentati sono gli extracomunitari provenienti dal Marocco (78.342 persone tra amministratori, titolari e soci) seguiti dai cinesi (74.244 persone). Al terzo posto l'Albania seguita da Svizzera e Bangladesh. Insieme, le prime cinque nazionalità rappresentano quasi la metà del totale delle persone con cariche nate fuori dall'UE.
[clicca su Continua a leggere ... per visionare le tabelle con i tutti i dati]


mercoledì 8 giugno 2016

raccontami una storia

C'era una volta un Re
seduto sul sofà
che disse alla sua serva
raccontami una storia
e la serva incominciò:
C'era una volta un Re
seduto sul sofà ...






Nel centro medievale di Portico sorgerà la scuola per formare i moderni cantastorie ... la prima accademia di storytelling
La Repubblica on-line del 6 Giugno scorso ci informa di questa interessante iniziativa dedicata appunto allo storytelling. Una sorta di moderna versione dell'antica arte dei cantastorie nostrani. 
L'8 Giugno di quest'anno si svolgerà la seconda edizione dello Storytelling Night
L'iniziativa nasce dall'intuizione dei gestori del Vecchio Convento di Portico di Romagna che da tempo propongono tramite l'Accademy Olmo corsi e workshops su questo genere d'arte popolare. 
Occorre però capire meglio di cosa si tratta. Dal cantastorie allo storytelling.
Sui cantastorie esiste una vastissima bibliografia, storica e etno-antropologica. Se ne sono occupati nel tempo eminenti storici, ricercatori e divulgatori.
L'eredità di questa antica arte popolare è tutt'ora patrimonio delle associazioni (il Treppo; AICA; i nuovi cantastorie; rivista il cantastorie; il cantastorie) che conservano la memoria storica e l'archivio degli ultimi novellatori del '900. Fra tutti Lorenzo de Antiquis e Piazza Marino, che in Romagna hanno girato in lungo e in largo per borghi e paesi per narrare col canto musicale storie d'attualità e di fantasia.

evolution storytelling
evolution storytelling
Lo storytelling invece è di origine anglossane e nella versione per così dire contemporanea lo si trova utilizzato in ambito terapeutico (ad esempio come terapia non farmacologica per l'assistenza dell'Alzheimer) ma anche in ambito politico e imprenditoriale. Tanti gli eventi dedicati, come ad esempio il Festival Internazionale di Storytelling Raccontamiunastoria.
Lo Storytelling è simile all’arte oratoria della recitazione e della propaganda politica per coinvolgere, emozionare e convincere lo spettatore pubblico. 
Tecnica questa ultimamente utilizzata anche nel marketing aziendale per creare dei contenuti emozionali (il cosidetto marketing virale) per "narrare" e raccontare con una storybord  i plus, i valori, l'identità di un'azienda, i know-how operativi (il sapere, il saper fare, e il saper essere) o le caratteristiche etiche e sociali dei prodotti di consumo.


• video in Rai-Teche Uno degli ultimi cantastorie pavesi, Adriano Callegari: esibizione in piazza  
http://www.teche.rai.it/1978/10/uno-degli-ultimi-cantastorie-pavesi-adriano-callegari-esibizione-in-piazza/
"Siamo alla fine degli anni 70, e questo filmato mostra l’ultimo dei cantastorie pavesi, Adriano Callegari, durante un suo spettacolo in piazza. Circondato da un nutrito gruppo di gente ( un “treppo”, in gergo) dapprima si esibisce con la sua orchestrina suonando il sax eseguendo(“Romagna mia”  e dopo racconta la storia di un bambino figlio di un operaio milanese, colpito da paralisi ed abbandonato da una madre snaturata (“Mamma perché non torni)."