venerdì 22 aprile 2016

Lettera al Sindaco di Forlì sugli inceneritori di rifiuti e le industrie insalubri

Egr. S.re Sindaco Comune di Forlì

E p.c. Assessore all’ambiente

Oggetto: vicenda inceneritore forlivese di rifiuti sanitari



Con la presente comunicazione, non a titolo personale ma in nome e per contro del Forum No Inceneritori Forlì-Romagna, inoltro le osservazioni e le richieste che riteniamo debbano essere prese in considerazione dal Comune di Forlì in conseguenza della recente vicenda relativa alla pratica autorizzativa per l’impianto forlivese di incenerimento rifiuti sanitari di proprietà Mengozzi spa ma anche per l’altro impianto di smaltimento di rifiuti solidi urbani di gestione Hera spa.

Premesso che siamo a conoscenza e condividiamo le “osservazioni” del 22 c.m. redatto dal Tavolo delle Associazioni Ambientaliste di Forlì (TAAF), ci preme innanzitutto evidenziare che le INDUSTRIE INSALUBRI DI PRIMA CLASSE [Allegato parte I del Decreto Ministeriale del 5 settembre 1994 (G.U. n. 220 del 20.09. 1994, s.o. n. 129)Elenco delle industrie insalubri di cui all' art. 216 del testo unico delle leggi sanitarie] devono essere “collocate lontano dalle abitazioni e isolate nelle campagne”.

Per cui, a tutela della salute pubblica e della protezione ambientale, si chiede prioritariamente che venga fatta rispettare tale norma e si dia immediata applicazione al PRINCIPIO DI PRECAUZIONE di derivazione comunitaria [art. 191, COMMA 2 Trattato FUE], ritenuto applicabile ai sensi dell’art. 1, l. n. 241 del 1990 e comunque recepito dall’art. 301 del Codice dell’Ambiente [D.l. 03/04/2006 n° 152, G.U. 14/04/2006] "in forza del quale per ogni attività che comporti pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l’ambiente, deve essere assicurato un alto livello di protezione" (Principio di precauzione: il Consiglio di Stato ribadisce i presupposti per l’operatività della tutela preventiva - Consiglio di Stato, Sez. V, decisione 27 dicembre 2013, n. 6250 - Presidente Torsello, Estensore Poli - vedi Sentenza del Consiglio di Stato Sez. V del 27.12.2013]
In base a quanto fino ad ora espresso, appare utile ogni azione che l'amministrazione Comunale ma anche la Regione potranno assumere sia a difesa del principio di precauzione sia a tutela della salute pubblica.
Ci preme inoltre far notare che “La legittimità costituzionale dell’imposizione di misure di cautela che incidono restrittivamente su libertà fondamentali, come l’iniziativa economica privata, non può trovare fondamento che nell’esigenza di tutela di altri diritti fondamentali, come la salute, che possono prevalere nel relativo bilanciamento fra interessi costituzionali. Ciò significa allora che la garanzia di alcuni valori costituzionali, come la tutela della salute o dell’ambiente esige, o perlomeno consente, in certi casi l’adozione di un livello precauzionale di protezione, tale da giustificare il sacrificio di altri diritti costituzionali” [“Il principio di precauzione nellagiurisprudenza costituzionale”, prof, STEFANO GRASSI , dott. ANNA GRAGNANI - Università di FIRENZE].

Pertanto, si chiede:
1) che l’Amministrazione comunale si doti di un elenco completo esaustivo ed accessibile al pubblico di tutte le INDUSTRIE INSALUBRI DI PRIMA CLASSE presenti sia nel territorio comunale sia in quello provinciale e dell’Unione dei Comuni del Forlivese, Enti che le presiede.
Tale elenco dovrà essere anche strumento tecnico conoscitivo delle sostanze inquinanti che tali industrie possono produrre al fine di poterne monitorare l’attività produttiva. 
2) che il Comune e gli Enti pubblici territoriali, nel rispetto dei dettami degli articoli 216 e 217 (Regio decreto 27 luglio 1934, n.1265), sia per gli impianti di incenerimento di rifiuti sia per tutte le altre industrie insalubri di classe prima presenti nel territorio forlivese-provinciale, si dotino di mezzi, strumenti e modalità per la verifica costante e puntuale del rispetto sulla tollerabilità o meno delle loro lavorazioni al fine di tutelare la salute pubblica;

3) che il Comune e gli Enti pubblici territoriali nel rispetto del D.L. 33/2013 [14 marzo 2013, n. 33 “Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni” (13G00076) (GU n.80 del 5-4-2013 )] adottino da subito modalità di “accessibilità totale” di tutte informazioni (dati, rilievi, resoconti, etc.) relative a tutta la questione della gestione dei rifiuti sia urbani domestici e assimilati speciali e pericolosi oltre alle attività delle altre industrie insalubri di classe prima presenti nel territorio forlivese-provinciale;

4) che il Comune e gli Enti territoriali, sempre nel rispetto del D.L. 33/2013, si dotino di mezzi, strumenti e modalità di comunicazione pubblica diffusa, completa e comprensibile in modo tale da rendere informati puntualmente tutti i cittadini.
5) che il Comune e gli Enti territoriali, compresa la Regione Emilia-Romagna, nei confronti di tutti impianti di incenerimento di rifiuti sia quelli ricompresi nel territorio forlivese sia quelli regionali e nei confronti di tutte le "industrie insabribi di classe prima", diano immediata applicazione al principio di precauzione (come sopra esposto) adottando ogni misura volta ad assicurato un alto livello di protezione per la salute umana e per l’ambiente.


Forlì, lì 25 marzo 2016

Per il Forum No Inceneritori Forlì-Romagna

Claudio Torrenzieri