mercoledì 31 dicembre 2008

guelfi e ghibellini

Forlì, elezioni. Ipotesi di una seconda lista per il Pd
da romagnaoggi:


















«Superate le primarie, ora il nuovo fronte di polemica all'interno del Pd a Forlì si chiama lista alternativa. Sarebbe, infatti, al vaglio di un gruppo di dirigenti dei democratici, attribuili in parte agli ex Ds ed in parte ad ex esponenti della Margherita, la costituzione di una seconda lista alle elezioni amministrative. Con lo scopo di far ‘pesare' la propria presenza sullo scacchiere del programma e soprattutto degli uomini che accompagneranno il candidato sindaco Roberto Balzani.
E' un'ipotesi che non viene smentita dal segretario territoriale, Alessandro Castagnoli, che interpellato si limita a spiegare che il 12 gennaio sarà la direzione territoriale del partito ad affrontare, eventualmente, la questione. "Di certo prima del 6 gennaio non avrò elementi sufficienti per valutare la situazione", spiega Castagnoli.»

I termini guelfi e ghibellini indicano le due fazioni che dal XII secolo sostennero in Germania, nel contesto del conflitto tra Chiesa ed Impero, rispettivamente la casata di Baviera dei Welfen (pronuncia velfen, da cui la parola guelfo) e quella di Svevia degli Hohenstaufen, signori del castello di Waiblingen (da cui la parola ghibellino), in lotta per la corona imperiale dopo la morte dell'imperatore Enrico V (1125), che non aveva eredi diretti.

All'interno delle città, la stessa dicotomia, superando il tradizionale significato di lotta politica tra papato e impero, si ripropose poi nella lotta tra le fazioni guelfa e ghibellina della popolazione, entrambe volte ad esercitare dominio del comune.In Italia, dunque, vi furono città come Firenze, Milano e Mantova che abbracciarono la causa guelfa, altre come Forlì, Pisa, Siena e Lucca che sposarono la causa imperiale.

La scelta aveva varie motivazioni: in primo luogo, la ricerca di autonomia spingeva città nominalmente sotto controllo imperiale a cercare alleanza nel Papato (come è il caso di Milano) e città nominalmente sotto l'influenza papale a cercare l'appoggio dell'Impero (come è il caso di Forlì); in secondo luogo, si sceglieva un partito per semplice opposizione al partito in cui si era schierata la città rivale (se Milano è guelfa, Pavia deve essere ghibellina; se Forlì è ghibellina, Faenza sarà guelfa, e così via...), in base al vecchio principio "il nemico del mio nemico è mio amico".

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