domenica 13 aprile 2008

Le droghe alle urne

Le droghe alle urne

Franco Corleone, su Fuoriluogo di marzo, dice bene quando afferma che il tema delle droghe è praticamente assente da una delle meno entusiasmanti campagne elettorali del dopoguerra. Vediamo cosa dicono, o vorrebbero dire, i programmi dei partiti che si presentano alle politiche del 13 e 14 aprile.

Partito delle Libertà: non poteva non confermare la legge Fini-Giovanardi, e continuare nell’opera di nasconderne gli effetti. “Attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze” si legge nella sezione salute. Se non conoscessimo i contenuti di quella legge potremmo anche essere contenti, salvo poi verificare che alla sezione sicurezza si propone di costruire nuove carceri. Chi ci andrà mai dentro?
Altre due note che ci sfiorano: [contro]riforma della legge “Basaglia” e inasprimento delle pene per i reati contro le forze dell’ordine. Auguri.

Lega Nord: innanzitutto va notato come in home page la lega tenga a precisare di aver “stoppato Berlusconi: mai il voto agli immigrati“. Le famose coailizioni coese. La lettura del programma è poi “agevolata” da un file pdf per ogni punto programmatico. Per fortuna che i saggi leghisti son pur sempre leghisti, e quindi ce la caviamo con poco. Sulle droghe non troviamo nessun esplicito riferimento (aiutateci se potete), anche se dichiarazioni tipo “test antidroga per tutti” fanno capire l’andazzo. Nota sugli stranieri, pezzo forte del programma leghista: ci rubano (oltre a donne e lavoro) anche i posti in cella, per cui via al reimpatrio

Partito Democratico: è il caso di scuola. Nel programma nessun accenno alle droghe, forse c’era anche, ma evidentemente la mediazione fra Bonino e Binetti ha portato all’usanza tutta italiana di rimuovere il problema. Nel “fantastico mondo di Walter” evidentemente non esistono milioni di consumatori che vengono trattati come criminali.

Italia dei Valori: idem come sopra. Anche se i punti sono 11, uno in meno del PD, e solo cinquecento parole per spiegarli. Che il programma dell’Unione fosse ridondante non c’erano dubbi, ma a qualcuno non è venuto il dubbio che per candidarsi al governo della quinta potenza mondiale servirebbe qualcosa di più di 500 “belle” parole? Fra queste, notiamo infine, anche l’incandidabilità delle persone con sentenza passata in giudicato. Nessun interesse se la pena l’hanno già scontata, o magari sono stati riabilitati o semplicemente hanno dimostrato di essere stati rieducati, come un articolo della nostra Costituzione vorrebbe…

Sinistra Arcobaleno: forse la posizione più chiara, per ora. Al di là delle recenti dichiarazioni di Bertinotti su legalizzazione e stanze del consumo, il progamma recita “La Sinistra L’Arcobaleno propone di abrogare la Fini-Giovanardi sulle droghe, superando in una prospettiva non proibizionista la normativa vigente“.

Partito Socialista: al di là delle dichiarazioni di alcuni suoi candidati, nulla dice nel programma di che fine far fare alla Fini-Giovanardi.

La Destra: per reperire il programma della Destra della signora Santanchè ci tocca passare per il blog di Storace. Ci tocca. Alla fine il risultato è questo: “Tolleranza zero contro lo spaccio di stupefacenti – innalzamento della pena fino all’ergastolo per i grandi spacciatori” salvo sottolineare qualche riga sotto il ruolo del terzo settore nel recupero di emarginati e tossici.

Sinistra Critica: posizione decisa quella della formazione di Turigliatto. Il programma recita, testuale: “Siamo antiproibizionisti e rifiutiamo la criminalizzazione del consumo di droghe. Per questo ci battiamo per la liberalizzazione di quelle leggere e la legalizzazione delle altre.

Lista per il bene Comune: la lista del signor Rossi nulla dice sulle droghe. Però almeno c’è un riferimento al carcere: “potenziamento delle attività e dei servizi di riabilitazione, per favorire il reinserimento di chi ha scontato la propria pena”.

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