martedì 29 aprile 2008

dallo scrigno al cassonetto!!!!

Rinomata località di villeggiatura, Castrocaro Terme e Terra del Sole ha ottenuto la Bandiera Arancione, marchio di qualità turistico ambientale per l’entroterra assegnato nel 2005 dal Touring Club Italiano.

Centro termale di origini etrusche, famoso già al tempo dei Romani per le sue preziose acque, conobbe il suo maggior sviluppo in epoca medievale.

Le acque salsobromo-jodolitiose e sulfuree, i fanghi naturali salsobromojodici, il centro di medicina estetica, il centro benessere e l’area fitness fanno di Castrocaro una rinomata e apprezzata cittadina termale.

Del suo passato storico, conserva significativi ricordi: oltre alla celebre Fortezza, sono mirabili il romanico Battistero di San Giovanni, la Torre Campanaria, il settecentesco Palazzo Piancastelli, la Chiesa dei Santi Nicolò e Francesco, che custodisce una preziosa opera del Palmezzano. All’interno dell’incantevole Parco delle Terme è possibile ammirare il Padiglione delle Feste vero gioiello di Art-decò, progettato da Diego Corsani con la consulenza artistica di Tito Chini

Il parco delle Terme, con i suoi numerosi viali e sentieri, fornisce i più svariati percorsi per il jogging ed un attrezzato percorso vita. Per gli amanti del trekking, della bici e della mountaine-bike il Comune di Castrocaro Terme e Terra del Sole ha scelto alcuni percorsi particolarmente suggestivi adatti sia agli escursionisti esperti sia a quanti vogliano gustare delle bellezze della natura senza faticare troppo.

[ingresso alla città fortezza rinascimentale di Terra del Sole]

informazioni utili per conoscere gli interventi di qualificazione turistica effettuati negli ultimi tempi:

SISTEMAZIONE E ARREDO DELLA PIAZZA E DEI BORGHI IN TERRA DEL SOLE.

RIQUALIFICAZIONE DI VIALE MARCONI IN CORRISPONDENZA DEL CIMITERO E ZONE LIMITROFE.

COMPLETAMENTO E RIQUALIFICAZIONE DI VIALE MARCONI E AREE COMPLEMENTARI

Bisogna però essere fiduciosi, il futuro turistico per il Nostro Comune è comunque radioso:

«Il 2008 a Castrocaro Terme e Terra del Sole inizia all’insegna della crescita turistica. L’ufficio Turistico ha diffuso i dati su arrivi e partenze nei mesi di Gennaio e Febbraio e le cifre sono promettenti. Infatti, rispetto allo stesso periodo del 2007, è stato registrato un aumento di arrivi del 18% e di presenze del 37%. Nel primo mese dell’anno la crescita delle presenze ha sfiorato addirittura un +70%. Bene gli alberghi, ma anche le altre strutture.»

Ok ... percentuali ma in numeri assoluti cosa significa?

Dalla stessa fonte giornalistica apprendiamo che:
«
L’Assessore al Turismo Mauro Cacciaguerra: “ Un bell’inizio, è la crescita più importante segnata nei primi due mesi dell’anno dal 2004 ad oggi, con 9.300 presenze totali - 2.530 in più rispetto allo stesso periodo del 2007 (...)»

Tradotto in cifre ...
nei primi due mesi del 2008 gli arrivi sono stati 2.257 (+ 356 rispetto al 200) che diviso per 60 giorni sono circa 38 persone al giorno che sono venute a fare le cure o hanno pernottato in concomitanza con fiere ed eventi in zona ... e pensare che è la prima volta che le Terme sono aperte anche d'inverno!!!


Definizione:
- Per arrivo si intende una persona che arriva in una struttura ricettiva collettiva o un alloggio turistico privato (check /in/out).
- Per pernottamento (o presenza) si intende ogni notte che un cliente trascorre effettivamente (dorme o soggiorna) oppure viene registrato presso una struttura collettiva o in un alloggio turistico privato; la presenza fisica del viaggiatore non è indispensabile.
Quindi ... gli arrivi sono i turisti registrati nelle strutture ricettive al momento dell’arrivo, mentre le presenze sono date dal numero di pernottamenti.

«(...) E’ la dimostrazione che Castrocaro e Terra del Sole possono riaffermarsi nel settore turistico, purché si lavori con impegno, competenza e creatività. Questi numeri rappresentano il primo segnale di un nuovo percorso di crescita e credo serviranno a risvegliare l’orgoglio e l’entusiasmo dei concittadini che hanno a cuore lo sviluppo del paese, a cominciare dagli operatori del settore. Castrocaro e turismo possono tornare ad essere una formula vincente grazie all’impegno sinergico di tutti e la valorizzazione del nostro patrimonio territoriale.”»

domenica 13 aprile 2008

l'Italia che vorrei!!!


Con la morte di Federico II e la successiva eclissi del potere imperiale si concludono due secoli di lotte fra Impero, Papato e Comuni italiani. Non si esauriscono tuttavia i conflitti per il potere all'interno dei centri urbani, dove la crescita demografica ed economica intensificatasi fra XII e XIII secolo ha portato alla ribalta sociale e politica il "popolo" delle professioni, che con le proprie organizzazioni (le Corporazioni di mestiere, le società armate) si contrappone alle vecchie aristocrazie dominanti. Lo scontro fra gli schieramenti, che continuano ad utilizzare le etichette di guelfi e ghibellini lasciate in eredità dalla tradizione imperiale, è aspro e - malgrado le iniziali affermazioni del "Comune di popolo" - non sempre risolutivo. Il perdurare di un clima di instabilità spiega come in molti casi, soprattutto nell'Italia padana, il consenso si coaguli intorno ad un potente, magari di antica nobiltà, il quale punta a legittimare la sua "signoria" con titoli concessi dall'imperatore. Si apre così la strada al dominio di famiglie come gli Scaligeri a Verona, gli Estensi a Ferrara, i Della Torre e poi i Visconti a Milano, i Da Carrara a Padova, i Malatesta a Rimini, i Montefeltro a Urbino. Sviluppi diversi si hanno nel Mezzogiorno, dove la sconfitta di Manfredi nel 1266 e quella di Corradino nel 1268 portano sul trono meridionale il francese Carlo d'Angiò, che gode dell'appoggio del Papa e del sostegno finanziario dei banchieri fiorentini. Forte dei suoi possessi in Provenza, Piemonte e Italia meridionale, alleato delle forze guelfe, l'Angioino sembra destinato a costruire una grande potenza mediterranea; ma nel 1282 la rivolta del Vespro caccia i francesi dalla Sicilia e li costringe ad una lunga guerra con la dinastia iberica degli Aragonesi, risolta solo nel 1302 con il passaggio dell'isola ("Regno di Trinacria") sotto Federico III d'Aragona. All'inizio del XIV secolo la situazione italiana è comunque tutt'altro che stabilizzata. Anche dove un equilibrio interno è stato raggiunto, l'ambizione personale dei Signori e gli interessi economici dei regimi comunali convergono nel desiderio di costituire dominii più vasti e sicuri. Il Trecento e la prima metà del Quattrocento sono così caratterizzati da guerre incessanti con le quali le maggiori città-Stato tentano di sottomettere i centri minori finendo poi per misurarsi fra loro quando le direttrici del loro espansionismo entrano in collisione. Nel 1454, anno in cui la pace di Lodi pone fine a questa tormentata fase politico-militare inaugurando un quarantennio di pace e di stabilità, la carta d'Italia risulta decisamente semplificata. L'intero regno meridionale, comprese le isole, è ora inserito nell'“impero” mediterraneo di Alfonso d'Aragona; i vasti territori del Patrimonio di San Pietro, che tagliano longitudinalmente la Penisola, sono tornati sotto la sovranità del Papa; Firenze, dove l'apparenza delle istituzioni repubblicane contrasta con il principato di fatto di Cosimo de' Medici, ha assoggettato gran parte della Toscana; la repubblica di Venezia, da secoli proiettata sul mare, ha costituito un solido dominio di terraferma; gli stati di Milano e dei Savoia, formalmente eretti in ducati per decreto imperiale, si dividono il resto dell'Italia settentrionale. Sopravvivono le repubbliche di Genova, Siena e Lucca, i possedimenti degli Estensi e dei Gonzaga. Sebbene a lungo turbata da scontri fra fazioni per il controllo del governo urbano e da conflitti fra città per l'egemonia su scala regionale, nonché duramente toccata dalle epidemie del Trecento con le loro ripercussioni economiche e sociali, l'Italia degli ultimi due secoli del Medioevo mantiene, grazie al predominio dei suoi uomini d'affari nel commercio internazionale, una prosperità di fondo, cui si associa una straordinaria crescita civile e culturale. Città maggiori e minori trasformano la propria struttura edilizia ricoprendosi di ampie piazze, di edifici pubblici, di palazzi signorili. Imprese come l'edificazione della cattedrale di Firenze, la ristrutturazione e l'abbellimento del Palazzo Pubblico di Siena, la costruzione del Duomo di Milano, celebrano la maestria di schiere di anonimi artigiani e il genio di artisti come Giotto (1267?-1337), Arnolfo di Cambio (1245 ca.-1302 ca.), Ambrogio Lorenzetti (1285-1348?), Filippo Brunelleschi (1377-1446). Dalla metà del Trecento cresce in Italia, più di altri paesi libera dai poteri politici troppo legati al mondo medievale, una nuova generazione di intellettuali che, sulle orme di Francesco Petrarca (1304-1374) e Giovanni Boccaccio (1313-1375), dà vita al fenomeno tradizionalmente indicato come "umanesimo": un "progressivo e quasi contagioso entusiasmo per l'Antichità" che, attraverso il recupero delle lingue, dell'arte e della filosofia classiche, rinnova le basi del sapere preparando la grande stagione del Rinascimento.

Bibliografia

R. Manselli, Il sistema degli stati italiani dal 1250 al 1454, in Storia d'Italia, diretta da G. Galasso, vol. IV, Comuni e Signorie: istituzioni, società e lotte per l'egemonia, Torino, Utet, 1981, pp. 177-263

G. Cherubini, Le città italiane dell'età di Dante, Pisa, Pacini, 1991

A.A.V.V., Le Italie del tardo Medioevo, a cura di S. Gensini, Pisa, Pacini, 1990

Le droghe alle urne

Le droghe alle urne

Franco Corleone, su Fuoriluogo di marzo, dice bene quando afferma che il tema delle droghe è praticamente assente da una delle meno entusiasmanti campagne elettorali del dopoguerra. Vediamo cosa dicono, o vorrebbero dire, i programmi dei partiti che si presentano alle politiche del 13 e 14 aprile.

Partito delle Libertà: non poteva non confermare la legge Fini-Giovanardi, e continuare nell’opera di nasconderne gli effetti. “Attuazione della legge contro le droghe e potenziamento dei presidi pubblici e privati di prevenzione e di recupero dalle tossicodipendenze” si legge nella sezione salute. Se non conoscessimo i contenuti di quella legge potremmo anche essere contenti, salvo poi verificare che alla sezione sicurezza si propone di costruire nuove carceri. Chi ci andrà mai dentro?
Altre due note che ci sfiorano: [contro]riforma della legge “Basaglia” e inasprimento delle pene per i reati contro le forze dell’ordine. Auguri.

Lega Nord: innanzitutto va notato come in home page la lega tenga a precisare di aver “stoppato Berlusconi: mai il voto agli immigrati“. Le famose coailizioni coese. La lettura del programma è poi “agevolata” da un file pdf per ogni punto programmatico. Per fortuna che i saggi leghisti son pur sempre leghisti, e quindi ce la caviamo con poco. Sulle droghe non troviamo nessun esplicito riferimento (aiutateci se potete), anche se dichiarazioni tipo “test antidroga per tutti” fanno capire l’andazzo. Nota sugli stranieri, pezzo forte del programma leghista: ci rubano (oltre a donne e lavoro) anche i posti in cella, per cui via al reimpatrio

Partito Democratico: è il caso di scuola. Nel programma nessun accenno alle droghe, forse c’era anche, ma evidentemente la mediazione fra Bonino e Binetti ha portato all’usanza tutta italiana di rimuovere il problema. Nel “fantastico mondo di Walter” evidentemente non esistono milioni di consumatori che vengono trattati come criminali.

Italia dei Valori: idem come sopra. Anche se i punti sono 11, uno in meno del PD, e solo cinquecento parole per spiegarli. Che il programma dell’Unione fosse ridondante non c’erano dubbi, ma a qualcuno non è venuto il dubbio che per candidarsi al governo della quinta potenza mondiale servirebbe qualcosa di più di 500 “belle” parole? Fra queste, notiamo infine, anche l’incandidabilità delle persone con sentenza passata in giudicato. Nessun interesse se la pena l’hanno già scontata, o magari sono stati riabilitati o semplicemente hanno dimostrato di essere stati rieducati, come un articolo della nostra Costituzione vorrebbe…

Sinistra Arcobaleno: forse la posizione più chiara, per ora. Al di là delle recenti dichiarazioni di Bertinotti su legalizzazione e stanze del consumo, il progamma recita “La Sinistra L’Arcobaleno propone di abrogare la Fini-Giovanardi sulle droghe, superando in una prospettiva non proibizionista la normativa vigente“.

Partito Socialista: al di là delle dichiarazioni di alcuni suoi candidati, nulla dice nel programma di che fine far fare alla Fini-Giovanardi.

La Destra: per reperire il programma della Destra della signora Santanchè ci tocca passare per il blog di Storace. Ci tocca. Alla fine il risultato è questo: “Tolleranza zero contro lo spaccio di stupefacenti – innalzamento della pena fino all’ergastolo per i grandi spacciatori” salvo sottolineare qualche riga sotto il ruolo del terzo settore nel recupero di emarginati e tossici.

Sinistra Critica: posizione decisa quella della formazione di Turigliatto. Il programma recita, testuale: “Siamo antiproibizionisti e rifiutiamo la criminalizzazione del consumo di droghe. Per questo ci battiamo per la liberalizzazione di quelle leggere e la legalizzazione delle altre.

Lista per il bene Comune: la lista del signor Rossi nulla dice sulle droghe. Però almeno c’è un riferimento al carcere: “potenziamento delle attività e dei servizi di riabilitazione, per favorire il reinserimento di chi ha scontato la propria pena”.

Nell'urna anche le droghe

Nell'urna anche le droghe
di Guido Blumir
da il manifesto 12 Aprile 2008

Cremona, 4 aprile 2008. Ragazza di vent'anni in overdose lanciata da auto in corsa. Trovata morta. Roma, Capodanno 2008, Tiburtino. Uomo di 42 anni trovato morto accanto a un cassonetto dell'immondizia con una siringa. In due anni, più di mille morti. Se soccorse in tempo, quasi tutte le vittime di overdose possono essere salvate (100.000 salvati negli ultimi vent'anni). A causa delle leggi punizioniste, i consumatori e i loro amici vivono in stato di paura. Dunque, usano sostanze da soli e di nascosto. E muoiono da soli. Se usano in compagnia e c'è un overdose, spesso i compagni terrorizzati fuggono o abbandonano la vittima senza soccorso.
In questi due anni, con la nuova legge antidroga Fini-Giovanardi, più di 100.000 persone sono finite nei guai a causa di modeste quantità di cannabis. Centinaia di arresti, migliaia di denuncie penali e processi, decine di migliaia di fermi, schedature, segnalazioni alle Prefetture, sanzioni di polizia. Un ragazzo, Alberto Mercuriali, fermato e indagato a Forlì, si è suicidato (vedi il blog di «Gli amici di Alberto»). A Perugia un signore (Aldo Bianzino) è stato trovato morto in carcere: era stato rinchiuso per coltivazione di marijuana per uso personale. Vittime del forsennato giustizialismo antidroga.
L'astensione di massa può essere significativa quando arriva a grandi numeri. Allora può essere un segnale forte ai partiti e provocare dei cambiamenti, contare. In queste elezioni, però, l'astensione ha già perso. Le formazioni fuori da Pd e Pdl, sia quelle medie come la Sinistra arcobaleno e l'Udc di Casini, sia quelle piccole e piccolissime, catalizzeranno il voto di delusi e scontenti. E per Pd e Pdl soprattutto negli ultimi tempi molti indecisi si sono orientati a votare, anche se perplessi. E' probabile che i votanti saranno meno dell'84 per cento raggiunto nel 2006, ma non in modo clamoroso.
Chi non vota, o vota scheda bianca, favorisce chi vince. Chi vince, può provocare guai. Decidere i destini di milioni di persone. Chi non votò nel 2001 favorì la marcia di Fini (vincitore delle elezioni con Berlusconi) verso l'approvazione della sua legge antidroga.
Nel centrodestra, Fini ha dichiarato che non cambierà la legge, ma anzi la farà applicare di più. Giovanardi ha lasciato l'Udc di Casini ed è entrato nel Pdl di Berlusconi. Giovanardi è l'autore dello sprint finale che obbligò tutti i parlamentari di centrodestra, anche i più contrari, come Chiara Moroni, Del Pennino, Biondi, Jannuzzi etc., a votare sì con il marchingegno della fiducia. A queste elezioni, i liberali storici corrono da soli. Il candidato del Partito Liberale Stefano De Luca ha ricordato che nel '94 i liberali in parlamento erano 40, da Biondi a Martino. Ora sono al lumicino. Nel Pdl, Martino e i radicali Della Vedova e Capezzone (però non candidato). Un governo con Fini e Giovanardi potrà anche peggiorare ulteriormente la legge e le cose. E bloccare la cannabis terapeutica (utile a milioni di malati di cancro, sclerosi multipla, Alzheimer, etc.). Nel Partito Democratico Veltroni, a Porta a Porta (9 aprile), sollecitato da Marcello Sorgi, ha dichiarato: «Non sono dell'idea di criminalizzare e di sbattere in galera il ragazzo che fuma lo spinello, non ho mai pensato che fosse questa la soluzione» e ha indicato invece la strada di annientare il traffico di eroina e cocaina e le mafie ('ndrangheta calabrese, camorra, mafia siciliana). Nella Sinistra Arcobaleno, Bertinotti si è impegnato personalmente, con diverse dichiarazioni e interviste, del resto condivise da tutto quello schieramento, a cominciare dal ministro uscente Ferrero.
I 5 milioni di consumatori italian, non sono certo tutti di sinistra. Se prendono in considerazione un «voto di difesa» devono conoscere le posizioni dei partiti. Il loro voto è importante, può contare. Dopo le elezioni possono organizzarsi meglio e pressare direttamente ministri e parlamentari, anche facendosi forti di aver votato, e dimostrando che il loro voto è stato decisivo. Togliere una legge penale contro una minoranza non costa nemmeno un euro: anzi, fa risparmiare centinaia di milioni allo Stato.
E poi: milioni di elettori sensibili verso le discriminazioni e le tematiche dei diritti civili, possono vedere nella questione droga (nel senso della penalizzazione dei consumatori), una grande questione etica e politica. Su cui lottare, anche se non si è consumatori. A pensarci bene, la situazione di questi 5 milioni di users nell'Italia di oggi non è così diversa da quella dei gay in Inghilterra negli anni 50, in cui vigeva ancora la legge penale antiomosessuali che aveva messo in prigione Oscar Wilde agli inizi del secolo: nel '59, il grande matematico Turing, genio dell'informatica, inquisito e sbattuto sui giornali per una storia d'amore gay, si suicidò.

domenica 6 aprile 2008

facciamo l'appello ... presenti e assenti ... dei nostri dipendenti







clicca sull'immagine qui sopra per scoprire come i nostri dipendenti lavorano ...







I più assenti
Nominativo Lista Assenze %
1° berlusconi silvio forza italia 4623 98,5
2° verdini denis forza italia 4402 93,8
3° pezzella antonio an 4339 92,5
4° giordano francesco prc 4232 90,2
5° cicchitto fabrizio forza italia 4218 89,9
6° fassino piero ulivo 4178 89,0
7° bondi sandro forza italia 4106 87,5
8° boselli enrico rosa nel pugno 4058 86,5
9° siliquini maria grazia an 3874 82,5
10° de luca vincenzo ulivo 3731 79,5
11° chiaromonte franca ulivo 3183 67,8
12° capezzone daniele rosa nel pugno 3171 67,6
13° sircana silvio emilio ulivo 3013 64,2
14° conti riccardo udc 3009 64,1
15° drago giuseppe udc 2987 63,5
16° merlo ricardo antonio ass.ital.sud america 2959 63,0
17° castiello giuseppina an 2864 61,0
18° angeli giuseppe per italia nel mondo 2751 58,6
19° pottino marco lega nord 2710 57,8