domenica 19 agosto 2007

IDEE E PROGETTI PER CASTROCARO 2

2 - Sprovincializzarsi e guardare lontano
Dopo le prime critiche mosse da Minisci sui motivi della crisi di immagine e identità turistica di Castrocaro anche Gianfranco Bolognesi, noto "patron" del blasonato ristorante La Frasca era sceso in campo sulla querelle ...

da Il Resto del Carlino di FRANCESCA MICCOLI
«HA DELIZIATO i palati più esigenti e raffinati, riscuotendo unanimi consensi. La sua 'Frasca' ha ospitato buongustai di acclarata fama, nomi altisonanti della politica, dell'economia, dello spettacolo. Personaggi che hanno gestito le sorti dell'umanità come Papa Giovanni Paolo II. Oggi, dopo 36 anni di onorata attività all'ombra del Campanone, Gianfranco Bolognesi, già primo sommelier d'Italia, si appresta a lasciare Castrocaro per cercar gloria in quel di Milano Marittima. Per il prestigio della città termale è l'ennesimo, duro colpo.Gianfranco Bolognesi, da settimane a Castrocaro non si parla d'altro: il trasloco de La Frasca, autentico orgoglio cittadino, a Milano Marittima.«Da parte mia nessun commento. Ho letto i giornali, ho sentito il rincorrersi delle voci ma personalmente non ho mai rilasciato alcuna dichiarazione. Ci sono delle trattative in corso e, per ragioni di correttezza, fino a quando gli accordi non saranno perfezionati non parlerò».
Il probabile trasloco del suo ristorante-enoteca, la rinuncia al premio internazionale di poesia intitolato ad Aldo Spallicci, la cancellazione dei concerti estivi del Naima: sintomi evidenti del preoccupante declino della città termale.

«Ho letto le denunce di Michele Minisci e Claudio Mancini. E' vero, il nostro paese sta attraversando una fase critica ma l'allarmismo che si è venuto a creare mi sembra assolutamente esasperato». E' innegabile, tuttavia, che per Castrocaro non sia un momento particolarmente propizio... «Si tratta di una crisi che ha radici lontane. Negli anni Sessanta e Settanta Castrocaro ha vissuto il suo periodo aureo, poi si è adagiato sugli allori registrando un progressivo declino. Un malessere che è il prodotto di molteplici fattori: in primis il governo di una classe politica che non si è dimostrata al passo coi tempi. Gli amministratori nel recente passato non hanno compreso che non si può puntare tutto sul termalismo e sul festival delle Voci Nuove.
Il Grand hotel e le Terme hanno sostenuto importanti investimenti e stanno facendo miracoli, ma non sono sufficienti per sottrarre turisti alle città limitrofe. Alcuni anni fa si era ipotizzata la costruzione di un palacongressi nell'area compresa tra il Park hotel e il campo sportivo. Un progetto valido e convincente inspiegabilmente naufragato. Un palazzetto polivalente avrebbe risolto molti problemi. (ndr: è dalla fine degli anni '80 che se ne parla!!!) L'organizzazione di convegni, congressi, concerti, manifestazioni di varia natura avrebbe portato nella cittadina termale molte persone, rivelandosi una panacea per le strutture ricettive e gli operatori economici. Tuttavia, ripeto, la situazione non è così drammatica. Castrocaro, che assieme a Bertinoro e Brisighella vanta uno dei più suggestivi borghi della Romagna, ha ancora molto da dare».
Se si tratta di una crisi temporanea e reversibile, perché ha deciso di migrare in riviera? «Come ho già detto, non dirò una sola parola sull'argomento».
Come si esce da questa crisi? «Occorre sprovincializzarsi, guardare lontano, confrontarsi. Servono idee nuove e il recente avvicendamento governativo è una buona base di partenza per risalire la china. L'alternanza è il sale della democrazia, stimola il confronto, sviluppa le idee, favorisce la crescita, premia le risorse umane. Da tempo si sentiva l'esigenza di cambiare, una convinzione confermata dall'esito delle urne. E non ne faccio una questione politica, non importa se al potere sia la destra o la sinistra. Ciò che è indispensabile è il confronto, preludio a cambiamento e crescita». Da dove nasce il suo ottimismo? «In questo momento un atteggiamento critico e pessimista sarebbe solo nocivo. Inoltre il nuovo sindaco mi sembra una persona capace e preparata. Finalmente le urne hanno premiato un nome nuovo, estraneo all'universo politico ma ben inserito nel tessuto sociale. Recentemente Francesca Metri è stata ospite a 'La Frasca' e ho avuto modo di confrontarmi con lei. Nutro grande fiducia nella sua amministrazione che sembra avere buone idee e la giusta determinazione per realizzarle. Nell'era di internet con il mondo a portata di click, un rinnovamento della classe politica era indispensabile. Sul web esiste un patrimonio inimmaginabile a cui attingere per partorire idee nuove, progetti e programmi moderni. E' giunta l'ora di rimboccarsi le maniche. I presupposti per uscire dalla crisi ci sono»

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